Una riflessione sulle evoluzioni #fintech. Premetto che, chiaramente, ritengo l’innovazione una conditio sine qua non in qualunque settore, come lo è stato dalla notte dei tempi. Però, raccogliendo, studiando ed analizzando molta documentazione per un libro che sto completando sull’argomento mi chiedo se il paradigma in cui la tecnologia sia al servizio dell’uomo sia ancora vero oppure no. Mi spiego meglio. Vedo iniziative interessanti, dal roboadvisoring all’SCF etc, che finora però puntano più sull’efficienza che sull’efficacia di lungo termine.
Ragazzi smart sulla parte IT, ma che utilizzando per i contenuti ancora modelli old style (anche per mancanza di conoscenza delle diverse logiche sottostanti)…una sorta di automazione dell’artigianato di massa. Si parla di AI, big data, ma spesso (mi spiace dirlo) si tratta di una evoluzione del data mining (con la logica che il miglior modello non è quello che ti dice che qualcosa cambierà, ma se è efficiente al massimo ti dice prima degli altri che qualcosa è cambiato). Vedo ottimizzazioni di portafoglio automatiche basate su algoritmi che utilizzano ancora per gran parte le teorie della finanza degli anni ’90, smobilizzi di portafoglio per aziende basate su logiche di rating degli anni 2000 etc. Un pò come vendere le pentole. Le puoi vendere porta a porta, oppure con app etc, ma se la pentola non è un granché…non è un granché..punto.
Per ora può andar anche bene così. In fin dei conti visto il livello di efficienza che avevamo (e che abbiamo) in Italia su certi servizi, ci vuole poco per fare meglio. Ma per non cadere nella trappola delle ‘commodities’ fintech nel medio periodo a mio parere occorre avere un pò di coraggio in più, soprattutto nella fase di modellazione dei contenuti ed analisi sottostanti. E non basta introdurre variabili di natura qualitativa che si riconducono a ‘soft information’ di breve periodo che possono generare più noise che altro. Ora magari a volte tutto ciò viene chiamato anche AI, ma un ingegnere di vecchio stampo le avrebbe semplicemente etichettate in alcuni casi come ‘white noise’. A volte i contenuti sono interessanti, le idee promettenti, ma solo il tempo ci dirà se veramente sono ad elevato valore aggiunto oppure no.
La ricerca del ‘fine tuning instantaneous’ ‘ad ogni costo’ a volte può semplicemente declinare in ‘overfitting’. Riflessioni che sto sviluppando un pò più in dettaglio nel libro e che volevo semplicemente iniziare a condividere…